lunedì 30 novembre 2020

Una Fiorentina piccola e fragile

 


Una Fiorentina piccola e fragile quella uscita con il morale a terra e una classifica da zona rossa, in linea col pericolo a cui la Viola si sta avvicinando sempre più.

Una squadra senza mordente, senza cuore. Ieri qualche piccolo passo in avanti rispetto alle ultime prestazioni si è visto, ma alle primissime difficoltà la squadra si è consegnata agli avversari. La reazione per quanto ne dica Prandelli è stata minima. Se Dragowski non avesse parato il rigore, seppur entrambi dubbi, dopo mezz'ora la Viola sarebbe stata sotto di tre gol contro una squadra che mancava del suo leader, ma che ha dimostrato di star bene e giocare a memoria.

In questo momento manca tutto: si salva solo il portiere. La difesa, passata a quattro, è in perenne difficoltà: clamorosamente statica negli angoli e in sofferenza nel gioco in lungo avversario, continue imbucate non lette.

Il centrocampo che doveva essere il fiore all'occhiello è lento, fatica a creare gioco per l'attacco che infatti da oltre un mese non riesce a trovare il gol.

Inesperienza e qualche difficoltà tecnica stanno segnando la stagione degli attaccanti viola, due gol in tre in nove partite è una miseria! Urge cambiare, e serve l'apporto finalmente decisivo di due campioni (o ex?) come Ribery e Callejon.

I giocatori devono tirare fuori l'orgoglio, se è vero che la maggior parte sono nazionali e che il loro monte ingaggi è il settimo della nostra Serie A, trovarsi in questa posizione di classifica è indecoroso! 

 

www.acffiorentina.com

domenica 29 novembre 2020

Così non va! Viola esce sconfitta anche dal Meazza

Altro giro, altra sconfitta per i Viola. E la classifica si fa sempre più buia, profonda. Domani sera al termine dei due posticipi la Fiorentina potrebbe trovarsi al diciottesimo posto in classifica. Piena zona Serie B. Serve una svolta subito! Serve cuore e servono i gol, che ormai non si vedono da una vita. Oggi in casa del Milan capolista la Fiorentina si è sciolta come neve al sole alla prima difficoltà. Un secco 2-0 per i rossoneri, che poteva essere più rotondo, ma nonostante i viola abbiamo mostrato qualcosina in più rispetto alle ultime occasioni hanno mostrato ancora una volta di essere troppo leggeri in fase offensiva, lenti nella costruzione della manovra e ormai anche distratti in fase difensiva. Una stagione che promette troppi problemi per essere vera: serve una svolta da tutti, da Commisso in giù. L'allenatore è stato cambiato, ora tutti devono assumersi le proprie responsabilità di questo scempio.

Le pagelle viola

Dragowski 6,5: Il portiere viola è una delle rarissime certezze di questa squadra: incolpevole sui gol, para un rigore.

Milenkovic 6,5: Il difensore più attento e preciso. Forse l'unico sbandamento è sull'angolo in cui Milan passa in vantaggio, Kessie lo anticipa.

Pezzella 5: Il Capitano è in difficoltà lungo tutto l'incontro, soffre insieme al resto della difesa le imbucate rossonere. Male anche in costruzione.

Caceres 5,5: Terzino di contenimento, la sua gara non è malaccio. Ha sulla coscienza il secondo rigore, molto generoso dato al Milan. (Dal 60' Lirola 6: L'inserimento è anche positivo, è che quando entra lui gli altri hanno già finito di giocare).

Biraghi 5,5: Soffre come tutta la difesa viola gli inserimenti e le imbucate milaniste. In fase offensiva ci arriva, ma non è mai troppo preciso.

Amrabat 6: Lotta e corre per tutti nella mediana viola, ne consegue che quando ha il pallone tra i piedi, nonostante la sicurezza, non sia troppo preciso.

Pulgar 4,5: Si perde Romagnoli sul gol del vantaggio rossonero. Qualche chiusura non salva una gara giocata sottotono e con troppi errori.

Castrovilli 6: Più dinamico e deciso rispetto alle ultime gare, ma siamo ancora lontani al giocatore decisivo ammirato. Certo che in mezzo al grigiore generale è dura emergere (Dal 77' Borja Valero S.V.)

Callejon 5,5: Mezzo voto in più alla carriera... Rientra dopo essere stato fermo per il Covid, non può essere al massimo e si vede. Tocca tutti palloni in maniera troppo scolastica (Dal 45' Bonaventura 6: Meglio rispetto allo spagnolo, ci mette un po' di ardore, ma non riesce ad essere incisivo)

Vlahovic 6:  Il gol non arriva, certo dovrebbe essere una sua prerogativa, ma non gli arrivano palloni. Ne riceve uno e lo scarisca sul palo. Probabilmente non riesce a reggere da solo il reparto (Dal 77' Kouamé S.V.)

Ribery 5: Tocca e tocchetta, finché ha l'occasione ma si fa ipnotizzare da Donnarumma. La Viola ha troppo bisogno di lui per rialzarsi. (Dal 68' Cutrone sv: )

 

sabato 28 novembre 2020

Poche idee ma chiare!

 Prandelli si è presentato alla stampa prima della trasferta di San Siro contro la capolista Milan ed è tornato a ribadire concetti chiari e necessari, concetti che sta ripetendo dal giorno dell'arrivo: servono poche idee, ma devono essere precise. Chiare per tutti. 

Queste le parole del mister: "Vogliamo far sì che la squadra diventi gruppo, avere poche idee ma chiare. Così facendo aumenterà l'autostima e la consapevolezza che possiamo fare anche meglio. Ho chiesto ai ragazzi di trovare uno spirito di squadra e sono convinto che questo spogliatoio possa bruciare le tappe. Sono convinto che a Milano possiamo fare una prestazione importante".

 Il tecnico e la Fiorentina tutta, dopo il risultato positivo, devono metter questa energia per dare continuità e portare la posizione in classifica fuori dalla zona pericolo, arrivare prima possibile a quota 40 è il mantra di Prandelli.

Su Montiel il tecnico è stato esaustivo, lo spagnolo è sicuramente un elemento molto interessante, da testare durante la stagione se può essere utile alla rosa: di certo sarà tenuto in considerazione anche se parte dietro rispetto a Ribery, Bonaventura e Callejon. Tutti elementi pronti a partire per Milano...

 

foto acffiorentina.com

mercoledì 25 novembre 2020

Montiel, l'oro di Coppa

Chissà cosa avrà pensato Prandelli quando all’inizio del secondo tempo ha guardato la panchina e non avrà visto delle grandi opzioni per cambiare un risultato che stava andando verso i rigori. La scelta è caduta sul giovanissimo Montiel, classe cristallina e fisico forse troppo gracile per questo calcio muscolare, che lo ha ringraziato con un gol bello e pesantissimo. Un gol che potrebbe cambiare l’autostima di questa squadra, fragile nella testa e a volte nel cuore. La Fiorentina espugna Udine dove ancora una volta ha dimostrato difficoltà di arrivare al tiro e creare occasioni importanti. Rispetto alle ultime gare la Viola ha sicuramente messo più ardore, più volontà, più determinazione. Il bel gioco, come ha ammesso Prandelli, forse non arriverà, ma i risultati potrebbero portare ad una convinzione maggiore. La Fiorentina passa agli ottavi dove affronterà l’Inter.

TERRACCIANO 6 - Partita non difficile dal punto di vista delle conclusioni, sicuramente deve sempre essere attento lungo il corso della gara.

CACERES 5,5 - Prandelli lo mette a destra, dove pensa possa essere più utile in futuro alla squadra. Non troppo lucido, a volte falloso.

Dal 3’sts MONTIEL 8 - Il voto per una prodezza decisiva e alcuni tocchi interessanti.

MILENKOVIC 7Solita prova sicura del ragazzone serbo, sempre puntuale sempre preciso in difesa. Pericoloso anche in avanti.

PEZZELLA 6 - Resta in campo sessanta minuti, prestazione puntuale per il Capitano.

Dal 22’st IGOR 6,5- Seconda partita e seconda presenza sotto l'era Prandelli, lo ripaga con un'altra prestazione positiva

BIRAGHI 5 - Passo indietro rispetto alle primissime gare della stagione, anche stasera molto nervoso.

AMRABAT 6 - Il marocchino esce alla distanza, fisicamente. Tiene il centrocampo quando gli altri iniziano a soffrire fisicamente.

PULGAR 5,5 - Come spesso succede, potrebbe dare di più. Comunque è sempre pronto ad aiutare la coppia centrale difensiva.

CASTROVILLI 5,5 - Prova sottotono per il talento barese forse un po' frastornato dai continui cambi di posizione. La volontà c'è, meno la lucidità.

BORJA VALERO 6 - Lo spagnolo corre tanto in appoggio ai compagni, prova a mettere ordine. Cede per la stanchezza.

Dal 35’st LIROLA 5,5 -


Altra occasione persa: ha a disposizione del tempo per dare dinamismo e freschezza, ma non si ricordano giocate.

KOUAME 5 - Male. Questa sera è impiegato nel suo ruolo naturale, ma sembra pagare il recupero fisico post infortunio. Imballato e impalpabile.

Dal 15’st EYSSERIC 6 - A sorpresa a metà secondo tempo è preferito a Cutrone. Non crea scompiglio, ma è vivo.

VLAHOVIC 5 - Il gol clamoroso sbagliato vale il brutto voto. Per il resto fa molta confusione, ma rispetto a Kouamè ci mette più dinamismo.

Dal 1’pts CUTRONE 6,5 - Non deve essere facile essere costantemente l'ultima scelta, ma l'orgoglio gli fa produrre l'assist per Montiel

 

martedì 24 novembre 2020

Via le paure, servono uomini veri!

 


Gli uomini veri devo affrontare e sconfiggere le paure

Questo è il sunto delle parole di Prandelli nella conferenza stampa che anticipa la sfida di Coppa Italia domani a Udine. La Fiorentina che è uscita sconfitta contro il Benevento è stata troppo brutta per essere vera: senza idee, senza corsa, ma soprattutto senza grinta. L'assenza di quest'ultima ha raccontato il mister è stata l'accusa ai giocatori anche del presidente Commisso.

Una squadra che se ha paura, ha raccontato Prandelli, la può vincere solo affrontandola, andandole contro. Serve attaccamento alla maglia e uomini veri: che sanno di non poter concedere altre prestazioni come quella vista domenica.

 

foto da acffiorentina.com

domenica 22 novembre 2020

Una Fiorentina da depressione

 


Una Fiorentina da depressione quella uscita sconfitta in casa dal Benevento. Una squadra senza cuore, senza gambe, senza idee
. Una Fiorentina che subìto il gol degli avversari, e parliamo di una squadra che arrivava da cinque sconfitte consecutive, non ha saputo reagire, rendersi pericolosa. Anzi, ha rischiato più volte di subire il raddoppio dei sanniti.

Prandelli, come i tifosi viola, è giustamente preoccupato: manca la voglia di lottare insieme. Lo spogliatoio pare essere diviso, i giocatori vengono meno al mutuo soccorso, ognuno gioca per sè e lo fa anche male. In questa squadra manca la fame, è questo il primo comandamento da inculcalcare nella testa dei giocatori gigliati.

Non ha usato mezzi termini nel dopo-gara neanche il direttore sportivo Pradè che ha costruito questa squadra: "In questo momento siamo distruttti, sia psicologicamente che emotivamente. Una prestazione che non ci sta e che ha fatto venire fuori tutte le nostre problematiche. Alla prima difficoltà siamo andati in depressione. Il Benevento è stato bravo a chiudere ogni tipo di spazio, dispiace per i nostri tifosi e per il presidente. Ora bisogna lavorare, tirarci fuori da una situazione che non ci appartiene. Questo è un momento difficile per tutti, dobbiamo stare vicini alla squadra in modo tale da superare questo periodo nel più breve tempo possibile. Ognuno di noi deve tirare fuori qualcosa, come il senso di appartenenza e dare il 1000x1000. L'allenatore ha lavora duramente in questi 15 giorni, io credo molto nel lavoro di Cesare e sicuramente porterà benefici. Ma ora dipende solo da noi, non ci sono scuse, dobbiamo rimboccarci le maniche e dimostrare che non siamo quelli di oggi".

sabato 21 novembre 2020

Quel fischietto viola pronto a far sognare!


 Prandelli sognava di tornare alla Fiorentina, l'essere stato spinto ad andarsene da Diego Della Valle dopo un'intervista alla Gazzetta dello Sport in cui gli rinfacciava la volontà di andare a sedersi sulla panchina della Juventus, non gli è mai andato giù. Gli è rimasto nel cuore qualcosa d'incompiuto. 

Cesare sognava di tornare nella sua città adottiva, che lo ha adorato e difeso da tutto, dalle sconfitte e dai dolori, quelli veri. Durante la conferenza stampa odierna pre Benevento ha raccontato come spesso di notte sognasse di essere al centro sportivo viola col suo fischietto tra le labbra a dirigere l'allenamento. Troppe volte si è risvegliato deluso, ma ora non più: è tornato ad allenare la squadra di cui è tifoso.

Ai suoi ragazzi, che stimavano tanto Iachini, non ha chiesto un cambio di modulo o tecnico, ma chiesto spirito di volontà vincente e coraggio d'attaccare.


Fischia Cesare, non è più un sogno! Ma facci sognare tu, ora
.

 

foto da acffiorentina.com

venerdì 20 novembre 2020

Parole da Capitano

 


Parole da Capitano, pensieri da vero leader
. Questo è il German Pezzella che si è presentato davanti ai microfoni dei canali ufficiali viola. Pezzella, come Capitano e come squadra, si è addossato gran parte della responsabilità per il cambio tecnico. "Quando c'è il cambio tecnico, è una sconfitta per tutta la squadra: vuol dire che qualcosa non ha funzionato, se non arrivano le prestazioni e i risultati", queste le parole dell'argentino sull'addio di Iachini. 

Dall'altro canto c'è il benvenuto a Prandelli, Pezzella è sicuro che con l'entusiasmo che il tecnico sta trasmettendo alla squadra presto arriveranno anche le prestazioni.

Poi un ricordo personale sul Benevento, la squadra che per prima la Fiorentina affrontò dopo la morte di Capitan Astori. "Un emozione che resterà per sempre. Quella è l'unica partita della mia carriera di cui non ricordo nulla, ho presente solo il gol di Vitor Hugo che volò in cielo per segnare. Da quel giorno si creò un legame tra noi e i tifosi che è difficile da spiegare. Per me che porto la sua fascia è una spinta a lottare sempre di più..."

giovedì 19 novembre 2020

Castrovilli, Prandelli ti vuole vero dieci!

 


Ultime ore di attesa e poi la Fiorentina tornerà in campo per la sfida contro il Benevento, Prandelli sta attendendo il ritorno dei vari giocatori sparsi nel mondo con le proprie nazionali. Intanto il tecnico si gode alcune buone notizie: il rientro in gruppo di Pezzella, la negativizzazione di Callejon e la prima rete con la Serbia di Vlahovic. Tutti elementi che possono crescere l'autostima nel gruppo.

Con qualche malumore Biraghi e Castrovilli non hanno potuto rispondere alla convocazione di Mancini per le sfide che hanno portato l'Italia alle Final Four di Nations League, per Prandelli la loro permanenza al centro sportivo Astori è stata sicuramente utile per pensare allo schema che vorrebbe proporre in questa seconda avventura sulla panchina viola: il 4-2-3-1. Dove Biraghi dovrà fare maggior attenzione alla fase divensiva e Castrovilli dovrà calarsi in un nuovo ruolo.

Se con Montella e Iachini Castrovilli è stato utilizzato mezz'ala a tutto campo nel 3-5-2, Prandelli potrebbe chiedere a Gaeta', come lo chiama Commisso, di fare il dieci, non solo per il numero di maglia, ma anche fattivamente sul campo: un vero trequartista dietro la punta. L'inizio di campionato lo ha già visto protagonista in fase realizzativa, quattro reti; forse un po' meno appariscente sul campo. Nel ruolo di trequartista può accendere non solo la punta e i due esterni, ma anche la fantasia dei tifosi.

 

foto da acffiorentina.com

martedì 17 novembre 2020

Balotelli? Per favore no...

 


Balotelli? Per carità no! Rimanga dov'è, ad allenarsi con lo Sporting Franciacorta: del resto se a trent'anni si trova senza una squadra che lo cerchi un motivo, o forse tanti motivi, ci sarà! 

A Mario, che può stare più o meno simpatico, sul campo di gioco ha avuto diverse chance per dimostrare di essere qualcosa di più di un buon giocatore, ma è evidente che ne ha fallite diverse. Ultima in ordine di tempo con il "suo" Brescia, squadra della sua città. La squadra retrocessa probabilmente non era all'altezza della Serie A, ma Super Mario non ha sicuramente messo in campo doti tecniche che potessero aiutare le rondinelle a salvarsi. In campo si è notato poco, molto di più fuori del rettangolo verde con le litigate con il presidente Cellino.

Per alcuni quotidiani basta il ritorno di Prandelli sulla panchina viola per riaprire una possibile pista gigliata per il futuro di Balotelli. I due, è vero, hanno vissuto un Europeo 2012 esaltante, ma anche un Mondiale 2014 ricco di polemiche, e poi la strada per entrambi è stata in discesa.

Prandelli è un figlio adottivo di Firenze, e confidiamo che possa rilanciarsi e risvegliare la Viola, Balotelli, no grazie! Non è mai stato un goleador vero, quello che servirebbe alla Fiorentina e non avrebbe neanche le caratteristiche fisiche e morali (?) per far da chioccia ai giovani attaccanti viola.

lunedì 16 novembre 2020

Prandelli punta su se stesso!


Prandelli si avvicina la nuvo esordio sulla panchina viola, previsto domenica prossima alle 12.30 al Franchi contro il Benevento. Proseguono gli allenamenti al centro sportivo Astori con i giocatori rimasti senza gli impegni delle varie nazionali, il primo passo a livello tecnico del mister sarà quello di portare il modulo a quattro nella fase difensiva.

Prandelli, intervenuto a Radio Anch’io Sport, ha rilasciato alcune dichiarazioni molto interessanti. La più importante è l'assoluta fiducia in se stesso. Alla domanda se si sentiva un traghettatore e se il prossimo anno è pronto ad assumere un nuovo ruolo per far posto a Sarri, Prandelli è stato esplicito: "Ai dirigenti ho detto che tra un paio di mesi verranno a chiedermi di allenare la Viola anche la prossima stagione. Sono sicuro che potrò allenare questa squadra e ci toglieremo delle soddisfazioni".

Prandelli è tornato anche sugli attaccanti viola, giovani e in difficoltà e sempre vociferati in ambito mercato: “Kouamè, Vlahovic e Cutrone sono tutti e tre giocatori con ottime qualità. L’importante è che non pensino che siano già arrivati. Ho allenato Kouame e Cutrone e penso che abbiano grande voglia di migliorare. Lo devono fare soprattutto nei tempi di gioco. Conosciamo Patrick: spesso spende troppe energie che la punta non dovrebbe fare. Si dovrebbe muovere solo per la realizzazione. È importante che non perdano l’entusiasmo: abbiamo 5 cambi e giocheranno tutti”.

 

foto da www.acffiorentina.com


venerdì 13 novembre 2020

Pedro è perso?

 


Pedro
Guilherme Abreu dos Santos è sicuramente un bel rebus per la Fiorentina. Il puntero brasiliano, arrivato a Firenze nell'agosto del 2019 dalla Fluminense e tornato in patria dopo pochi mesi con solo 4 spezzoni di presenze in Serie A a gennaio 2020, potrebbe tornare in viola nel prossimo mercato? Il giocatore classe 1997 arrivò in Toscana dopo aver recuperato da un importante infortunio al ginocchio. Nè Montella, nè Iachini appena insediatosi sulla panchina gigliata, decisero di puntare su di lui: non pareva adeguato ai ritmi europei.


Pedro è in prestito al Flamengo con diritto di riscatto per una cifra di circa 16 milioni, qualche milione in più rispetto a quello che avevano investito i viola per assicurarsi questo giocatore, che pareva un vero crack prima dell'infortunio. Il Flamengo punterebbe a prolungarlo fino al prossimo giugno non potendo disporre della cifra utile ad acquistare il giocatore a titolo definitivo, la Fiorentina starebbe al riguardo facendo più di una valutazione, per un giocatore che con la maglia rossonera brasiliana ha raccolto 16 reti in 32 presenze. 

Viste le difficoltà di trovare la via del gol con gli attaccanti in rosa, la Viola potrebbe riportarlo al Franchi e riprovarci.

mercoledì 11 novembre 2020

Torna la difesa a quattro

Il ritorno di Prandelli, salvi clamorosi ripensamenti tecnici, segna rispetto al periodo Montella-Iachini il ritorno alla difesa a 4. Il tecnico di Orzinuovi ha sempre usato questo metodo in fase difensiva, salvo in qualche partita nell'ultima esperienza al Genoa.
La Fiorentina ha i giocatori sia sugli esterni che al centro per cambiare modulo, che permetterebbe un'evoluzione tattica anche in fase offensiva, proponendo i giocatori nel proprio ruolo. Un ragionamento logico, ma troppo spesso nell'ultimo periodo alcune caratteristiche dei giocatori sono state sacrificate in nome del dogmatico 3-5-2 di Iachini.
Per quel che riguarda i centrali Prandelli ha l'imbarazzo della scelta: Milenkovic, Pezzella, Quarta, Caverà, Igor. Per non perdere la fase di equilibrio difensivo, inizialmente sulla corsia destra, come con Pioli, potrebbe essercii Milenkovic, con Lirola pronto a prendersi la maglia.  Al centro potrebbe esserci la coppia argentina Quarta-Pezzella, con Biraghi esterno a sinistra.
Il centrocampo potrebbe essere a due, con tre trequartista dietro la punta o a tre con due esterni e una prima punta.
Gli interpreti a seconda delle posizioni in campo saranno Pulgar in regia e Ambarat mezz'ala, che viene ritenuto non adatto al gioco da playmaker. Castrovilli potrebbe fare sia la mezz'ala che il trequartista. Gli altri due trequartisti saranno Ribery e Callejon, con Bonaventura prima alternativa. In avanti Prandelli ha fatto capire che Kouamè lo vede maggiormente come seconda punta e quindi potrebbe trovare posto come un titolare sulla trequarti. Favorito alla maglia numero 9 è Vlahovic.

lunedì 9 novembre 2020

Prandelli torna a casa

 


Alla fine torna Cesare.

Dopo giorni di pensieri, riflessioni, anche Commisso ha ceduto. Beppe Iachini non lo avrebbe mai esonerato per i tanti motivi che sono stati valutati in più occasioni, ma il cambio della guida tecnica era l'unica possibilità per provare a riaccendere una squadra che sembrava aver perso ogni stimolo. Troppo brutta per essere vera, troppo poco ciò che il campo proponeva a dispetto del settimo monte ingaggi.

Torna Cesare Prandelli, che ha vissuto stagioni emozionanti alla Fiorentina, e poi anche lui tra scelte e situazioni poco credibili pare aver perso la via giusta. Otto mesi da qui a giugno per provare a far rifiorire l'amore tra Firenze e la Fiorentina, tra Prandelli e Firenze. Otto mesi per tornare a far battere il cuore viola!

domenica 8 novembre 2020

Prandelli... o ancora Iachini?

Sono ore calde in casa Fiorentina , l'ennesima prova non particolarmente convincente dei viola, per esser buoni, potrebbe portare all'esonero di Beppe Iachini.
Da giorno, se non da mese si parla di una panchina particolarmente traballante. All'interno della dirigenza gigliata ci sono caopinioni diverse: da un lato il Patron Commisso che vuole andare avanti così, dall'altro Pradè e Barone, che avrebbero già ribaltato la panchina.
La conferma ha un solo motivo: quello economico. Sul piano tecnico la fiducia è quasi a zero, ma la Viola non si può permettere a bilancio un altro contratto pesante oltre a quello di Iachini e Montella.
Nonostante ciò, la voce che vorrebbe Prandelli tornare sulla panchina viola dopo 10 anni è sempre più forte. Contratto fino a giugno e poi possibile ruolo in società. Prandelli si racconta, accetterebbe e sarebbe entusiasta.
Le prossime ore sono decisive. È necessario trovare il modo di rivitalizzare una squadra che si sta anche deprezzando, ragionando solo sul bilancio.

sabato 7 novembre 2020

Pari brutto e inutile: basterà a Iachini?




La Fiorentina esce dal Tardini che muove poco la classifica e ancor meno la fiducia verso questa guida tecnica. Una partita che definire noiosa è un eufemismo, mezzo tiro in porta dei viola e meno di zero da parte del Parma.

La Viola domina iĺ campo, ma un gioco in voluto non permette alla squadra di essere pericolosa. Il Parma, ancor peggio, gioca arroccato intorno a Bruno Alves e porta a casa un punto.

Ribery  sta bene, ma la sensazione è che a centri troppo il gioco. Pulgar, finalmente titolare, libera Ambarat, che ne approfitta poco, ma il cileno equilibra in maniera importante la squadra. In attacco ancora evanescenti Kouame e Cutrone. Qui serve la punta vera.

Ora la sosta e Prandelli aleggia dietro al buon Beppe...

venerdì 6 novembre 2020

Callejon, per ora no...

 


José Maria Callejon è positivo al Covid
. Fortunamente il giocatore risulta asintomatico e speriamo possa tornare presto a calcare il campo di gioco. Uno stop che proprio non ci voleva per lo spagnolo e per la Fiorentina, Iachini a Parma pareva orientato a schierarlo nel suo ruolo naturale, lungo la fascia destra.

L'ex Napoli vuoi per la condizione fisica precaria, arrivato sul gong finale di mercato dopo aver trascorso un paio di mesi con allenamenti individuali essendo svincolato, vuoi per il ruolo che Iachini gli aveva cucito addosso, la seconda punta, non è ancora riuscito ad esprimersi pienamente nella nuova avventura viola.

Iachini, che domani si gioca la panchina, aveva deciso d'impiegarlo nel ruolo che Callejon ha rivestito nella sua lunga permanenza napoletana: l'ala destra. Ruolo interpretato magnificamente, che ne ha fatto uno dei migliori interpreti europei: tagli, incursioni e reti. Il tecnico marchigiano fino ad ora aveva dichiarato che era necessario, vista la condizione non ottimale, limitargli il campo inserendolo nel duo d'attacco. In coppia con Ribery a Roma è stato particolarmente deludente, a Parma pareva il momento giusto di provare a fare di più anche per Mister Iachini. 

Esperimento rimandato, chissà se sarà Iachini a proporlo in futuro...

giovedì 5 novembre 2020

Iachini prova a salvare la panchina mettendo i giocatori nel proprio ruolo


La Fiorentina sabato va a Parma per una sfida delicatissima: la classifica è bruttina, ma è soprattutto la formazione viola ad essere incartata. Una squadra senza gioco, senza idee e a tratti senza cuore. Cuore e grinta che dovrebbero essere qualificanti di un allenatore come Iachini, che però pare aver perso, almeno verso la squadra questo tipo di ascendente. 

Voci sempre più forti danno la panchina di Iachini pronta a saltare anche in caso di vittoria. Iachini per allontanare questa possibilità pare voglia cambiare modulo: addio al 3-5-2 e ad alcuni giocatori fuori ruolo. Il rientro a tempo pieno di Pulgar dovrebbe portare finalmente Sofyan Amrabat nel suo ruolo più naturale di mezzala. 

Ruolo che lo ha reso assoluto protagonista nello scorso campionato di Serie A, quando da Carneade si è fatto valere come uno dei centrocampisti più forti della massima serie grazie al gioco di Juric che ne ha esaltato le doti. Non che abbia deluso in questo inizio di campionato, ma nel ruolo di regista è apparso imbrigliato, poco libero di dare sfogo al proprio gioco. Ora Iachini e tutta la Fiorentina si aspettano un ulteriore cambio di passo...

lunedì 2 novembre 2020

Iachini, è meglio dirsi addio presto

 La disfatta contro la Roma non ha un solo nome, ma senza dubbio l'indiziato con maggiori responsabilità è lui: Giuseppe Iachini.

Duole ammetterlo,  ma il vecchio cuore viola prima se ne andrà e meglio sarà per la Fiorentina. I ringraziamenti per la salvezza ottenuta la scorsa stagione glieli faremo sempre, diciamolo però che non è stata una vera impresa portarla in fondo, anche se alla fine i numeri hanno dimostrato che Beppe ci è riuscito con discreti numeri.

Numeri che hanno forse ingannato anche il Patron Commisso che è l'unico che lo ha difeso a spada tratta. Lo capiamo Rocco: mettere a bilancio un altro allenatore dopo Montella e Iachini non è facile, ma proseguire su questa strada che sta portando al nulla tecnico e alla svalorizzazione di alcuni giocatori (Ambarat, Callejon, Duncan, Vlahovic in primis...) che potrebbe portare ad un danno economico ancora maggiore.

La squadra dopo un avvio promettente di campionato si è spenta all'ottantesimo di Inter-Fiorentina. La cifra tecnica di Iachini è conosciuta: si esprime al massimo quando gioca sull'avversario, ma sta dimostrando anche con una squadra dalla tecnica mediamente alta di non essere in grado di proporre movimenti e sincronismi d'attacco.

Ora pare che la società dopo la blanda fiducia di qualche giorno fa, stia pensando ad un cambio.

Si faccia presto, si faccia ora!

domenica 1 novembre 2020

Desolazione viola

Desolazione... è questo il sentimento che ti prende guardando questa Fiorentina, protagonista si fa per dire, di un'altra prova incolore. Squadra vuota, senza grinta, dote che il suo tecnico dovrebbe garantire, visto che il bel gioco è un miraggio. 

Da Roma, sconfitta per 2-0 e un dominio giallorosso totale i gigliati tornano con un senso di ineguatezza.

Detto questo è:

Desolante vedere i giocatori fuori ruolo.
Desolante vedere Callejon giocare spalle alla porta contro i giganti giallorossi.
Desolante vedere ancora Ambarat davanti alla difesa.
Desolante vedere Quarta fare errori da principianti.
Desolante vedere tre punte insieme senza nessuno che le possa servire.
Desolante un altro campionato così...

"Italiano, così non va!": l'opinione di Grassia

Filippo Grassia decano del giornalismo sportivo italiano e curatore della popolare rubrica di Rai Radio 1 “La moviola? Guardiamola alla radi...