venerdì 30 aprile 2021

Iachini: "Non ci interessa quanti punti, dobbiamo farne più possibile". In ritiro un giorno prima

 


Alla vigilia del Derby dell'Appennino contro il Bologna è intervenuto in conferenza stampa Beppe Iachini per presentare la partita.

La Viola ha necessità assoluta di fare punti perché nonostante gli ottimi 4 punti raccolti contro Hellas Verona e Juventus, il terz'ultimo posto dista ora solamente tre turni.

Alla domanda se la quota salvezza si è alzata questa è stata la risposta del tecnico gigliato: "Sotto questo aspetto non voglio a far calcoli: guai a pensare agli altri, bisogna andare in campo e fare il massimo in ogni partita. Serviranno partite giuste sotto tutti gli aspetti, i dettagli adesso fanno la differenza. Non ci interessa fare tot punti, ma dobbiamo farne il più possibile. Da quando sono arrivato sto battendo su questo aspetto, dobbiamo andare sul campo e portare via il massimo. Mi ha fatto piacere che a inizio settimana i ragazzi mi abbiano chiesto di andare in ritiro un giorno prima. Il Bologna è ben allenato, è organizzato: Mihajlovic ha fatto un grande lavoro".

Contro il Bologna nel gennaio 2020 ci fu l'esordio di Iachini sulla panchina viola, le differenze? "Rispetto a un anno fa, da quando son tornato c'era la pressione che ho trovato quando sono arrivato nel 2020: adesso ci stiamo scrollando di dosso queste paure e ci stiamo lavorando sopra"

Se sta vivendo l'avventura più difficile di allenatore?"Già l'anno scorso quando sono arrivato sapevo che non c'era una situazione facile. Ho vissuto la stessa cosa quando son tornato, con un calendario difficile da affrontare e una situazione psicologica nello spogliatoio non facile. C'è pathos e passione per quello che è stato il mio passato qua. Adesso però dobbiamo restare concentrati, certe stagioni son particolari ma le situazioni negative vanno ribaltate con il cuore e la testa. Sul campo vanno portati questi valori". 

Per quel che riguarda la sfida di domenica, le squadre arrivano così:

Mihajlovic dovrà fare i conti con le tante assenze: agli infortunati Nico Domínguez, Medel, Dijks e Santander e con Tomiyasu e Sansone in forte dubbio, si è aggiunta la squalifica, a seguito dell’espulsione a Bergamo, di Schouten. In mediana sarà Poli ad affiancare Svanberg. In difesa Danilo e Soumaoro formeranno la coppia centrale, mentre De Silvestri e Mbaye agiranno da terzini. Skov Olsen è favorito su Orsolini a completare la linea di trequartisiti con Soriano e Barrow dietro Palacio.


Per Iachini ci sono due assenze tra le riserve, Kokorin e Borja Valero, giocatori che per vari motivi non sono mai entrati nel giro dei tirolari. In difesa davanti a Dragowski agiranno Milenkovic, Pezzella e Caceres, favorito su Martinez Quarta. Sulla corsia destra del 3-5-2 dovrebbe esserci Venuti, su quella opposta ballottaggio Biraghi-Igor. In mediana accanto all’ex Pulgar e Amrabat, dovrebbe esserci Bonaventura favorito su Castrovilli. In avanti Vlahovic-Ribery.

Probabili formazioni

BOLOGNA (4-2-3-1): Skorupski; De Silvestri, Danilo, Soumaoro, Mbaye; Poli, Svanberg; Skov Olsen, Soriano, Barrow; Palacio. Allenatore, Mihajlovic.

FIORENTINA (3-5-2): Dragowski; Milenkovic Pezzella, Caceres; Venuti, Amrabat, Pulgar, Bonaventura, Biraghi; Ribery, Vlahovic. Allenatore, Iachini.

 

domenica 18 aprile 2021

Il silenzio degli indecenti: ma ora è il momento dell'unità


La sconfitta, la quindicesima di questa stagione, fa scattare l'allarme rosso. La vittoria del Cagliari, anche nelle modalità, fa scendere l'ambiente viola nel terrore.
Ora a sette giornate dalla fine sono 5 i punti di vantaggio sugli isolani: ma è questa viola, disarmante e disarmata, a rendere la classifica ancora più nera.

Anche ieri dopo sessanta minuti buoni, dove la Fiorentina era meritamente in vantaggio, è bastato un gol, dopo un paio di cambi di De Zerbi per il Sassuolo, per fare sciogliere come neve al sole gli undici Viola.
Anche i cambi di Iachini sono apparsi cervellotici, togliere i migliori Castrovilli e Bonaventura per inserire due che hanno dato niente o poco in stagione, il niente Callejon e il poco Eysseric.

Dopo la gara è scattato il silenzio stampa e il ritiro da oggi in vista della sfida di Verona di martedì sera.
Silenzio, come le parole che meritano il futuro dei nostri giocatori.
Ora, nonostante la giusta voglia di inveire contro, è il momento di andare avanti tutti insieme. La Serie A è troppo importante da mantenere.

Chi vorrebbe la Serie B... che non si sa per punire chi, se non se stessi come tifosi, non ama la Viola.
Come non la amano i giocatori: che portano i 5-6 punto necessari e poi addio a tutti.

lunedì 12 aprile 2021

Una sconfitta che va oltre il risultato

 


L'Atalanta vince a Firenze per 3-2. Una sconfitta amara, ma giusta. Per qualche minuto la Viola illude di poter ottenere un punto per la classifica, ma la Dea si dimostra più forte.

La sconfitta contro l'Atalanta, purtroppo, era nei pronostici della vigilia. Troppa differenza tra le due squadre: la classifica stagionale, le ultime annate, testimoniano una notevole disparità di valori

Il risultato seppur onorevole non deve ingannare, il primo tempo è stato un dominio assoluto dell'Atalanta del poco simpatico ma eccellente allenatore Gasperini: fraseggio, corsa, dinamismo. Solo grazie a Dragowski i viola non sono andati al riposo sotto una goleada. Una squadra con un gioco contro una con un non-gioco. E non è colpa di Iachini. O meglio non solo sua. Questa squadra è così da settembre. Neanche un altro allenatore, Prandelli, è riuscito a tirar fuori qualcosa da questi giocatori.

La ripresa grazie ad un moto d'orgoglio della squadra i viola avevano anche riagguantato il pareggio grazie a Vlahovic, una doppietta che lo porta a 15 reti stagionali. Una doppietta che per tre, velocissimi, minuti aveva dato l'illusione che i viola potessero portare a casa almeno un punto. Che in questo momento sarebbe stato di assoluta importanza. Invece un ingenuo fallo di mano di Quarta ha causato un rigore, che Ilicic ha messo a segno, giustificando anche nel risultato i valori in campo.

Siamo in disaccordo con Pradè e Iachini che nel post gara hanno detto che si poteva vincere o che si sarebbe meritato di più: non capiamo se è un ottimismo sconsiderato o è voler gettare fumo negli occhi.

Ora è necessario prendere coscienza di una classifica che necessita di almeno 7-8 punti, da racimolare ovunque e prima possibile. Per farlo bisogna giocare novanta minuti e non dieci-venti come è successo domenica e anche altre volte in questa stagione.

sabato 10 aprile 2021

Contro la Dea Iachini si affida ad Eysseric

 


Domani sera alle 20.45 torna la Fiorentina Iachini al Franchi contro l'Atalanta.

 A scavare nei ricordi, la Dea è l'ultima cosidetta big a cadere in casa della Viola: è successo 450 giorni fa, pare un secolo fa, non c'era ancora il maledetto Covid-19, per l'ottavo di Coppa Italia. Un 2-1 viola con reti di Cutrone e Lirola, due che non ci sono più...

Dopo il pareggio strappato in casa del Genoa, Iachini cercherà di onorare al meglio il suo ritorno sulla panchina della società così amata provando a strappare punti al rivale Gasperini. A nove giornate dalla fine ogni punto raccolto può essere vitale nella corsa alla salvezza e i punti, sulla carta insperati, potrebbero valere platino.

Per la gara contro i nerazzurri Iachini perde due elementi fondamentali per squalifica: Ribery e Pulgar. Al posto del cileno dovrebbe ritrovare la maglia da titolare dopo qualche incomprensione con i tecnici e problema fisico Ambarat.

Al posto del fuoriclasse francese Ribery c'è un ballottaggio tra Eysseric e Kouamé, con il francese favorito a partire dall'inizio anche se le quotazioni dell'ex Genoa sono in rialzo.

Iachini potrebbe optare con l'infoltimento del centrocampo per limitare le linee di passaggio della mediana atalantina. Sulla corsia sinistra dovrebbe riprendere il posto da titolare Biraghi.

Questa la probabile viola: Dragowski, Milenkovic, Pezzella, Quarta, Caceres, Ambarat, Castrovilli, Bonaventura, Biraghi, Eysseric, Vlahovic. 

ATALANTA (3-4-1-2): Gollini; Toloi, Romero, Djimsiti; Maehle, De Roon, Freuler, Gosens; Pasalic; Muriel, Zapata. 


venerdì 2 aprile 2021

Iachini-2, il ritorno: "Anche con me Vlahovic era un punto fisso, ora c'è bisogno di tutti"

 


Domani a Marassi sulla panchina viola ci sarà il ritorno di Beppe Iachini, dopo il burrascoso addio di Cesare Prandelli. La dirigenza gigliata per salvare la stagione e arrivare a fine stagione con la permanenza in Serie A ha richiamato Iachini, sotto contratto fino al prossimo giugno.

Stamattina il tecnico ha incontrato la stampa in vista della sfida al Genoa domani alle ore 15 e si è ripresentato così: "Non pensavo al ritorno alla Fiorentina, ma resto legato alla squadra, all’ambiente. Sono rimasto legato anche al gruppo ed alla società con i quali abbiamo condiviso belle emozioni. Pensavo le cose potessero andare meglio, poi è arrivata questa chiamata in un momento di difficoltà, come lo scorso anno. Mi auguro di poter comprendere in fretta cosa non è andato per poter risalire la classifica. Ci vorrà il contributo di tutti per poter risalire"

A chi ha chiesto come ha ritrovato la Fiorentina, queste sono state le parole del mister gigliato: "Da un lato c'è un po' di preoccupazione, ma dall'altro c'è voglia di cambiare le sorti e di mettere in campo tutto quello che si ha giocando con l'atteggiamento giusto. Io cercherò di capire in fretta quali sono le sensazioni migliori in vista della partita per avere una squadra compatta ed organizzata. Mesi fa siamo stati la miglior difesa del campionato, allo stesso tempo vogliamo migliorare anche la fase offensiva. Dopo Genova potrò capire ancora meglio cosa c'è da fare".


 

Ragionando su quale possa essere il modulo da cui ripartire, Iachini ha fatto capire che si ripartirà dal 3-5-2, volendo mantenere quelle che sono le certezze della squadra, la volontà è quella di favorire l'inserimento dei centrocampisti.

Poi a chi chiedeva cosa pensa della crescita di Vlahovic, Iachini ha voluto spiegare che la fiducia sul serbo l'aveva anche lui ma c'era una questione fisica che portava al ballottaggio con Kouamé: "Vlahovic ha giocato con me anche l'anno scorso e ha segnato 6-7 gol senza rigori. Quest'anno sta migliorando e di questo ne sono felice. Ma porto solo un esempio: ad inizio stagione quando mi veniva fatto il nome di Vlahovic io lo consideravo incedibile e dopo la trasferta di Milano con l'Inter, quando andò male, il sottoscritto l'ha fatto giocare titolare contro tutto e tutti. Questo fa capire la mia visione. In estate non abbiamo potuto fare preparazione, giocava Kouame perché più longilineo e quindi entrato prima in forma. Ma la stima che ho in Vlahovic è evidente. Ma io voglio il contributo da parte di tutti, anche da parte degli altri ragazzi. Ora non conta più Beppe o Cesare, Ribery o Pezzella, conta che tutti possano portare un rendimento nel momento in cui si viene chiamati". 

"Italiano, così non va!": l'opinione di Grassia

Filippo Grassia decano del giornalismo sportivo italiano e curatore della popolare rubrica di Rai Radio 1 “La moviola? Guardiamola alla radi...