sabato 27 febbraio 2021

Verso Udine: quale francese accanto a Vlahovic?

 Domani pomeriggio alle 15 per la ventiquattresima giornata la Fiorentina scenderà in campo a Udine, a pochi giorni da quel 4 marzo che ci ricorderà una volta in più quella terribile mattina del 4 marzo 2018 quando Davide Astori perì nel sonno prima della gara contro i friulani.

La Fiorentina proverà nell'impresa non ancora accaduta quest'anno: vincere due partite di fila. A Udine si torna per la seconda volta in questa stagione, la prima fu per il quarto turno di Coppa Italia lo scorso 25 novembre, e un gol di Montiel al 112' diede la qualificazione al passaggio successivo ai viola. Ci auguriamo sia di buon auspicio, anche il giovane spagnolo da quel momento non ha più visto il campo.

Prandelli si presenta ad Udine con due assenze pesanti: Bonaventura e Kouame, che forse non sarebbero partiti titolari, ma avrebbero potuto essere delle alternative importanti in una rosa, forse ridotta all'osso dopo il mercato invernale. Le buone notizie arrivano dal rientro di Ribery tra i convocati, vedremo se titolare, e di un Kokorin, dato in grado di essere d'aiutoo se chiamato in causa, vista una condizione fisica cresciuta.

La Fiorentina dovrebbe scendere in campo con l'abituale 3-5-2 con Milinkovic, Pezzella e Quarta davanti a Dragowski. Sull'esterno di destra ballottaggio tra Venuti e Malcuit, che potrebbe avere la meglio. A sinistra Biraghi. In mediana Pulgar con Castrovilli e Ambarat ai suoi lati. In avanti ci sarà Vlahovic, con un altro ballottaggio tra i francesi Ribery ed Eysseric.

sabato 20 febbraio 2021

La panchina (finalmente!) decisiva

 


La Fiorentina vince 3-0 contro lo Spezia e prende una boccata d'ossigeno: decisivi i cambi.

Nel primo anticipo della ventitreesima giornata la Fiorentina batte un buon Spezia al termine di una partita dai due volti. Nel primo tempo, viola con la tensione a mille per una classifica che non permette rilassamenti, lo Spezia ne approfitta, domani il gioco, ma non concretizza.

Panchina decisiva

La svolta arriva a fine primo tempo quando Prandelli sostituisce l'infortunato Bonaventura con Castrovilli. Il dieci viola sarà subito decisivo con l'assist a Vlahovic, al nono gol, dopo pochi minuti, poi il barese a metà ripresa si mette in proprio realizzando il 2-0.

A chiudere la gara Eysseric, entrato al posto di un vago Kouamè, ad inizio ripresa. Il francese trova il gol dopo mille giorni. Questa volta Prandelli vince la partita grazie alla panchina, per la prima volta decisiva in questa stagione. Per la prima volta i tre punti arrivano grazie a uomini che non erano partiti da titolari, timidi passi in avanti che però possono rendere l'immediato futuro più sereno.

giovedì 18 febbraio 2021

Con lo Spezia Prandelli pensa ad una esclusione importante

 


Domani incredibile bivio salvezza per la Fiorentina, al Franchi alle 18.30 si presenta la rivelazione Spezia, che al primo campionato di Serie A si sta togliendo delle belle soddisfazioni: l'ultima in ordine di tempo è stata la vittoria contro il primatista Milan. Un 2-0 netto, quasi striminzito, vista la mole di gioco espressa dal club ligure.

Nella conferenza stampa della vigilia, Prandelli ha fatto capire che Ribery difficilmente sarà disponibile e che Kokorin è ancora indietro di condizione. Il mister ha ribadito la propria assoluta fiducia a Pezzella, presagio del fatto che la Viola continuerà con la difesa a tre.

Davanti a Dragowski, la linea a tre dovrebbe vedere impegnati Milenkovic, Pezzella e Martinez Quarta, in grande crescita.

A centrocampo, lungo la corsia destra potrebbe trovare la prima maglia da titolare l'ex Napoli Malcuit con Biraghi sulla corsia opposta. Pulgar a Genova ha soddisfatto Prandelli e potrebbe avere la maglia da titolare al posto del grigio Castrovilli. Con lui titolari il rientrante Ambarat e Bonaventura, al momento il più propositivo del centrocampo gigliato. In avanti probabile altra chance in coppia per Kouamè-Vlahovic.

 

FIORENTINA (3-5-2): Dragowski; Milenkovic, Pezzella, M.Quarta; Malcuit, Bonaventura, Amrabat, Pulgar, Biraghi; Vlahovic, Kouamé.

SPEZIA (4-3-3): Provedel; Vignali, Chabot (Capradossi), Ismajli, Marchizza; Sena, Rcci, Maggiore; Verde, Agudelo, Gyasi.

lunedì 15 febbraio 2021

Una chiacchierata con... Bernardo Brovarone

 

Per parlare del momento difficile della Fiorentina abbiamo contattato in esclusiva il noto intermediario di mercato Bernardo Brovarone e opinionista del Pentasport di Radio Bruno Toscana. Ringraziamo Brovarone per la cortese disponibilità a cui ha risposto alle nostre domande.

Alla luce anche dell'ennesima sconfitta contro la Sampdoria: quali sono, a suo parere, i problemi di questa squadra?

Penso che in questa società ci siano stati problemi di sovrapposizione di mansioni, di competenze. Erano state prese decisioni tecniche, già chiuse, ma poi Commisso le ha ribaltate: mi riferisco all'allenatore. I problemi non sono solo questi, ma a mio parere tutto nasce da lì. Poi ci sono tanti giocatori che sembravano poter offrire delle garanzie assolute, per fare un campionato di medio spessore almeno, invece ci siamo ritrovati con tanto egoismo, tanto protagonismo, tanti ragionamenti individuali e poca unità, situazione di cui si è perso il controllo. Secondo me, Prandelli è riuscito, in questo senso a riprendere un po' in mano alla squadra, a ricompattare le varie situazioni, ma rimangono troppe smagliature. Problemi che si insinuano all'interno di una società, per quanto "giovane", ma ormai sono passati due anni. Ora è il momento di fare delle scelte anche drastiche ma dirette a una soluzione, ad un progetto tecnico che deve prendere corpo. Firenze, purtroppo, in questo momento non rappresenta una tappa importante della loro carriera.

Il mercato: anche ieri si è visto che probabilmente servivano scelte diverse a gennaio.

La situazione in casa Fiorentina è inspiegabile: se c'era una priorità era quella dell'attaccante! Siamo il secondo peggiore attacco del campionato, a Kokorin serve minimo un mese e mezzo di preparazione per avere una condizione decente. Una situazione grottesca, oserei dire! Se ti piace Kokorin, prendilo... ma prendi anche un altro attaccante già pronto, ora. Bastava anche un attaccante a basso costo. Affidarsi a Vlahovic, che sta facendo bene, e imputargli i problemi del gol è ingiusto, lui sta facendo anche troppo. Accadono cose inspiegabili dovute al protagonismo e alla poca umiltà di Commisso, che può essere ricco quanto vuole, ma se vuole fare calcio in Italia deve cambiare registro.

Quale futuro per il direttore sportivo?


Io ho molta stima di Daniele Pradè, una persona molto migliore da come viene descritta. Pradè è partito con molto entusiasmo e applicazione, ma si è scontrato, a mio parere, con una realtà che si è rivelata diversa da come l'immaginava. Solo l'aspetto economico non basta nel calcio. Pradè aveva deciso di vendere già Chiesa l'anno prima e di non tenere Montella e quest'anno voleva prendere Juric. Se non si lascia lavorare chi ha le giuste competenze, anche una sola scelta sbagliata in due anni può buttare all'aria tutto. I direttori sportivi sono dei grandi professionisti, non dormono la notte, mai! Vivono alla ricerca del guizzo improvviso e non possono stare ad aspettare mille consensi per portare a termine un'operazione soltanto. Si deve lasciare fare il proprio lavoro, in autonomia, e poi si valuta. Se non li lascia fare, anche se c'è passione ma non surrogata dalle competenze, si va poco lontano. Per me questo è un errore grossissimo.

Ultima domanda sulla questione stadio

Ti dirò, non è un argomento che mi appassiona... Se ne parla anche troppo, rischiando di dare degli alibi alla squadra. Sarà sicuramente un passaggio importante di modernizzazione e di sviluppo del club, ma se si vuole attrarre la tifoseria, che è anche la prima fonte economica del club, bisogna riconsegnargli una squadra che la renda felice, che crei entusiasmo e gioia. Qui da troppo tempo c'è una desolazione totale, si devono ricostruire i presupposti perché si sta dimenticando cos'è la Fiorentina.

domenica 14 febbraio 2021

Una chiacchierata con... Massimo Basile


Per parlare dell'ennesima stagione difficile della Fiorentina, uscita anche ieri pomeriggio sconfitta da Marassi contro i blucerchiati, abbiamo contattato in esclusiva il giornalista Massimo Basile, corrispondente da New York per il Corriere dello Sport e per Repubblica. A Basile, che ringraziamo per la cortese disponibilità, abbiamo rivolto alcune domande sul presente viola e abbiamo chiesto qualche idea per il futuro.

Fiorentina ieri ancora sconfitta sul campo della Sampdoria per 2-1: come si spiega tutte queste difficoltà?

Questa è una sconfitta diversa da quella con l’Inter, anche per il valore più basso dell’avversario, ma ha mostrato un limite che si presenta da tempo: la squadra appare priva di un senso di urgenza nel vincere. Inoltre, ancora una volta, i cambi sono stati decisivi. Ranieri è stato più pronto di Prandelli: l’inserimento di Candreva e Quagliarella nel momento in cui la Fiorentina stava spingendo, si è rivelata vincente. I cambi di Prandelli sono stati tardivi e sterili: Callejon e Malcuit sono entrati quando la Samp si era già chiusa.

La Fiorentina negli ultimi anni sta peggiorando continuamente la propria classifica rapportandola alla ventitreesima giornata. Teme la B?

Non temo la retrocessione, perché le ultime non fanno punti, ma temo il rilassamento di un gruppo che sembra non avere grandi obiettivi. Forse il messaggio di legare la crescita della Fiorentina alla costruzione dello stadio, un passaggio fondamentale per un club, ha finito, inconsciamente, per togliere responsabilità ai giocatori.

Il mercato ha portato Kokorin e Malcuit. Cosa ne pensa? Serviva altro?

Personalmente non avrei preso nessuno, perché con la rosa a disposizione la salvezza era più che alla portata. Ma sfoltirla di giocatori sani per prendere altri che sono scommesse non mi ha convinto.

Cosa pensa del ritorno di Prandelli sulla panchina viola? Lei lo vedrebbe in altro ruolo in società?

Non amo i ritorni, perché difficilmente ripropongono gli stessi risultati della prima volta. Sarei curioso di vedere Prandelli alla guida dell’Academy Viola, che diventerà strategico in futuro con il nuovo centro sportivo.

Pradè merita la conferma?

Per valutare il lavoro di un direttore sportivo bisognerebbe capire quali scelte sono state fatte, quali bocciate, quali quelle condivise. Il risultato in generale a me pare insufficiente: se vogliamo adattarci al clima del tifoso contemporaneo, che parla più di bilanci e plusvalenze e poco di calcio, c’è poco da dire. La Fiorentina ha il settimo monte ingaggi e occupa la sedicesima posizione. Non credo ci sia una situazione simile in Serie A. Amrabat e Quarta sono ottimi colpi, ma molti giocatori hanno deluso, altri non c’entravano con il modulo, penso a Callejon, altri sono arrivati e partiti senza praticamente mai giocare.

Se lei dovesse indicare qualche nome per l'eventuale sostituzione del direttore sportivo e di un allenatore?

Se dovessi indicare chi mi piace tra i dirigenti sportivi non avrei dubbi a indicarne tre: Monchi, ora al Siviglia, per la sua conoscenza internazionale di giovani. Sartori, dell’Atalanta, per la rete di osservatori, la sapienza tecnica e la capacità di creare una struttura societaria. D’Amico del Verona, per l’abilità nel trovare giocatori sconosciuti e lanciarli. Sugli allenatori, mi fiderei di loro.

Infine la questione stadio: le sue sensazioni su come finirà?

Alla fine verrà ristrutturato il Franchi e, forse, chissà, la Fiorentina e il Comune troveranno qualche punto d’intesa.

sabato 13 febbraio 2021

Una chiacchierata con... Stefano Cecchi

 

Oggi abbiamo il piacere di proporvi una nostra intervista esclusiva con Stefano Cecchi, firma de La Nazione, e opinionista radiofonico a Radio Sportiva e al Pentasport di Radio Bruno Toscana. A Stefano, che ringraziamo per la gentile disponibiità, abbiamo proposto alcune domande sulla Fiorentina, sua passione calcistica.

Secondo lei, perché la Fiorentina vive questo momento di difficoltà, nonostante Commisso abbia portato entusiasmo e anche investimenti?

Perchè il calcio è uno dei mestieri più difficili al mondo. Dove, per fortuna, i soli soldi non bastano ma serve anche capacità, talento, esperienza e molta fortuna.

Sul mercato appena concluso la Fiorentina si è affidata a due "scommesse"... sono i giocatori giusti o serviva altro?

Il problema credo non siano le scommesse. Kokorin è sicuramente una scommessa così come lo era anche Cutrone, ma le potenzialità del russo, a mio parere, sono maggiori. Malcuit stesso non ha doti minori di Lirola. Il vero problema è il non avere acquistato niente a centrocampo, dove un nome nuovo serviva non solo per sostituire Duncan ma per provare ad alzare la qualità in un settore dove spesso andiamo in difficoltà.

Prandelli ha fatto bene a tornare sulla panchina viola? Lo terrebbe ancora, magari in società?

Prandelli è un signore che sa di calcio e una persona perbene. Parliamo di una figura rara in quel mondo e perderlo sarebbe un errore.

Secondo lei, Nardella e Commisso troveranno un'intesa sul futuro del Franchi o la Viola andrà a giocare altrove?

 A oggi non mi sembrano esserci le premesse per un riavvicinamento fra i due. Ed è un peccato. Perchè per costruire uno stadio ovunque lo si voglia fare, serve per forza un’intesa fra chi dirige la Fiorentina e chi gestisce la cosa pubblica. I bracci di ferro infiammano l’anima ma non portano da nessuna parte. Se le cose restano così la vedo dura poter realizzare un nuovo impianto.

Una chiacchierata con... Filippo Grassia: "Le strutture sono la base per una grande squadra. Prandelli non lo vedo sereno... e temo la B"

Oggi abbiamo avuto il piacere d'intervistare Filippo Grassia, una delle penne più importanti del giornalismo sportivo italiano e scrittore, voce storica su Radio Uno della rubrica "La moviola? Guardiamola alla radio". Con Grassia, che ringraziamo per la cortesia con cui ha dialogato con noi, abbiamo parlato di Fiorentina, squadra per cui il nostro interlocutore nutre una passione giovanile. 

Come spiega le difficoltà della Fiorentina nonostante l'entusiasmo e gli investimenti della famiglia Commisso? 

Io credo che questo investimento, come ho detto e scritto altrove, sul Viola Park è un fattore importantissimo di crescita. Al di là dell'aspetto tecnico, a me piace il concetto di aggregazione delle varie squadre, ma sarà luogo d'incontro anche per i tifosi. Se non si capisce questo si rimane sempre nel medioevo del calcio. Legato a questo c'è il problema dello stadio. Per fare un esempio, Inter e Milan ogni anno senza lo stadio perdono dai 50 ai 60 milioni di ricavi rispetto ai Top Club europei. Oggi il problema è mitigato purtroppo a causa della pandemia Covid che ha reso un problema comune quello dei mancati incassi. Un problema che speriamo di superare presto e che la gente possa tornare allo stadio. Il fatto è che se non hai uno stadio di tua proprietà, costruito in maniera moderna e ospitale, la gente non ti segue. L'esempio della Juventus è sotto gli occhi di tutti, pur avendo uno stadio bello ma non grandissimo: l'Allianz è sempre pieno ed è un'arma in più. E a Firenze sul tema stadio, cosa succede? Sono sincero: non capisco come a Firenze, ma anche le altre grandi città, Milano e Roma per citarne due, si possano permettere il lusso di dire no alla costruzione di nuovi stadi, che darebbero oltre mille nuovi posti di lavoro. A Londra è stato abbattuto Wembley... Qui in Italia si tengono in vita stadi di 80-90 anni. Allora capisco le scale elicoidali... la Torre di Maratona... ma se Commisso se ne va altrove, che se ne fa il Comune di un impianto senza la Fiorentina? Sotto il profilo burocratico l'Italia è un po' indietro e per certi aspetti un po' populista. Ripeto: sono convinto che quest tipi di investimento, centro sportivo e stadio, sono alla base di una grande squadra! 

Un'opinione sul mercato? 

Una volta capiti gli investimenti sulle strutture, bisogna prendere i giocatori giusti. Se pensiamo al mercato invernale del 2020 con l'arrivo di Duncan, Cutrone, Agudelo e altri per un investimento di circa 70 milioni di euro e poi rinnegato c'è da chiedersi il perché di troppi errori. Sono dell'idea che non sono necessari tanti acquisti, ad ogni sessione ne bastano due, ma giusti. E poi basta con i vecchi, giocatori a fine corsa. Se ti va bene con Caceres o, comunque, con Ribery, giocatori come Borja Valero e Callejon non devono essere più acquistati. Bisogna puntare sui giovani e possibilmente italiani, è necessario creare uno zoccolo duro italiano. Mi chiedo che senso ha cambiare Ceccherini per Igor? Sul mercato un mio pallino è Torreira, farei uno sforzo su di lui, sarebbe il giocatore giusto per liberare nel centrocampo Ambarat e Castrovilli.

 Altre idee sul mercato? 

Un'altra idea è quella di cercare difensori per tornare alla difesa a quattro. La difesa a tre continua a crearci troppi problemi sugli esterni, subiamo troppi gol e non segniamo mai. L'attacco è deludente, lo stesso Kouamè non si capisce di che pasta sia, lo stesso Kokorin che è arrivato ora, la sua carriera non segna dati da bomber particolari. Se penso che avremmo potuto avere in attacco la coppia Muriel-Vlahovic i rimpianti aumentano, come per tutti i giocatori ceduti negli ultimi anni: da Salah che poteva essere riscattato per 16 milioni a Ilicic non capito dai tecnici viola, da Veretout allo stesso Rebic, che sta dimostrando di avere carattere. Valore che a questa squadra manca in alcuni elementi. 

Le chiedo di Prandelli: ha fatto bene a tornare?

 Prandelli è un amico, nel suo primo ciclo ha fatto molto bene portando quattro volte la Fiorentina in zona Champions nonostante la rosa non fosse di altissimo livello. Anche in Nazionale fece bene tra il secondo posto all'Europeo e il terzo in Confederations Cup, al Mondiale in Brasile non fu aiutato nella gestione di un gruppo che comprendeva alcune teste calde. Oggi faccio fatica a giudicarlo, ma a me sembra in difficoltà: lo vedo tirato, non troppo sereno. Forse prendendo la squadra in corsa non la sente troppo sua, se pensiamo che ha provato a proporre la difesa a quattro che poi è stata rigettata. Una squadra costruita male che propone tanti cross ma poi in area non c'è nessuno. Nell'ultima gara Prandelli ha provato a dar peso con Kouamè, ma ha sguarnito il centrocampo: ne è derivato che con l'Inter sembravano due squadre di diversa categoria nella ripresa.

 Quale futuro per Cesare? 

Sul futuro sento tanti nomi: Gattuso se rimane Pradè non viene. Un altro nome è Sarri, che forse sarebbe il massimo, ma l'ex tecnico bianconero vorrebbe portare con sè Giuntoli. Prandelli sarei felice se rimanesse, potrebbe fare il coordinatore di tutte le squadre viola, anche di quella femminile. Ma il piano di lavoro dovrebbe esser condiviso con il nuovo tecnico. Prandelli e Sarri la vedono alla stessa maniera? 

Un ultimo pensiero? 

Mi duole dirlo ma sono molto preoccupato: da 6 anni la Fiorentina peggiora ogni anno la propria classifica. Se controlli le ultime 6 stagioni alla 22a giornata, questa è la Fiorentina peggiore: qui si rischia la Serie B. Lo dico con schiettezza e timore. Negli ultimi anni sono diminuiti via via gli investimenti con la perdita ogni anno di giocatori importanti. Però al tempo stesso sono fiducioso, il primo passo di Commisso è buono: alla base di una grande squadra c'è una grande struttura sportiva e il Viola Park ne sarà testimone.

venerdì 12 febbraio 2021

Una chiacchierata con... Ubaldo Scanagatta

 

Oggi per parlare della Fiorentina abbiamo contattato in esclusiva per noi Ubaldo Scanagatta, firma storica del giornalismo sportivo italiano, direttore ed editore di Ubitennis.com, sito con oltre cinque milioni di utenti unici. A Scanagatta, che ringraziamo per la gentile disponibilità, abbiamo chiesto qualche valutazione sul mondo viola di cui è sempre un attento osservatore.

Perché secondo lei nonostante l'entusiamo e gli investimenti portati da Commisso la Fiorentina continua ad avere questi problemi di classifica?

La Fiorentina continua ad avere questi problemi perché Commisso ha investito sulle strutture, ma non altrettanto sul parco giocatori. La cosa è anche comprensibile: la pandemia Covid ha svuotato gli incassi, creato problemi economici a tutto il sistema in generale. Spero solo non si disamori di Firenze, della Fiorentina, anche a causa della burocrazia.

Come valuta il mercato viola: vanno bene Kokorin e Malcuit o si sarebbe aspettato qualcosa di diverso?

Kokorin è una scommessa pesante, non mi convince molto. Il russo è un giocatore che deve abituarsi ad un campionato che non conosce, tutti dicono abbia un grande talento, ma tra le varie vicissitudini passate, vista anche l'età non più giovanissima, un contratto da tre anni non glielo avrei fatto. Malcuit è un giocatore discreto, anche se nel Napoli era comunque una riserva. Sul mercato mi sarei aspettato qualcosa di diverso, ma vista anche la situazione economica ci sta che sia andata così. Poi Prandelli era stato chiaro: bisognava sfoltire la rosa, 28-29 giocatori non era possibile allenarli.

Prandelli: come valuta il ritorno? Per il futuro si aspetta che possa rimanere in società?

Ho una buona considerazione di Cesare come uomo, come allenatore si è dovuto adeguare al parco giocatori. Ricordando la citazione di Paulo Sousa "Si fa la frittata con le uova che si hanno..." Per il futuro, immagino che cambieranno il direttore sportivo: la mia speranza è che vi sia sintonia tra il ds e il tecnico, che dovrà essere scelto, devono essere acquistati giocatori con le caratteristiche richieste. Non deve essere fatto l'errore di arrivare a giugno senza aver deciso nulla.

Lo stadio: per lei si farà? Verrà ristrutturato veramente il Franchi? O resterà tutto una chimera?

Sono favorevole alla ristrutturazione del Franchi, anche se mi pare impossibile che tutto cioò possa avvenire a spese esclusive del Comune, soprattutto se la Fiorentina dovesse decidere di andare altrove, a Campi. Che senso avrebbe ristrutturare lo stadio se poi la Proprietà della Fiorentina decidesse di andare altrove. Ho la sensazione che per l'ennesima volta a Firenze qualsia

martedì 9 febbraio 2021

Castrovilli, la Fiorentina dipende da te

 Domenica a Marassi alle 15 la Fiorentina scenderà in campo contro la Sampdoria per una sfida che si preannuncia calda e decisiva per il futuro della stagione viola, una vittoria la metterebbe in una zona sicuramente di tranquillità in classifica.

Prandelli contro una squadra dinamica e fisica come quella blucerchiata dovrà fare a meno del proprio elemento più importante in mediana, Ambarat. A sostituire il marocchino sarà
Pulgar, chiamato ad un cambio di passo in questa stagione difficile. 

Domenica scontato il turno di squalifica tornerà anche Gaetano Castrovilli e a lui saranno maggiormente richiesti dinamicità e fantasia per dare verve ad un attacco viola asfittico. Castro dopo un inizio sfolgarante sotto il punto di vista delle realizzazioni, con 4 gol in 5 partite, si è fermato. Sotto la gestione Prandelli il dieci viola non è mai andato in gol. Anzi, alcune prove sono state sottotono, anche se nell'ultimo periodo il livello delle prestazioni si stavano alzando. Anche per Castrovilli il rendimento sotto tutti i punti di vista deve migliorare: gli Europei si avvicinano e il sogno nazionale deve essere alimentato, un contratto da rinnovare anche se ancora lungo, ma Commisso più volte lo ha definito il proprio pupillo.

A Marassi la fortuna della Fiorentina sarà molto legata ai suoi piedi, alle sue giocate.

 

foto da acffiorentina.com

domenica 7 febbraio 2021

Provaci ancora Erick!

 


Domenica prossima al Ferraris la Fiorentina contro la Sampdoria affronta una delle prime tre gare, cui seguiranno Spezia e Udinese, dove tornare a fare punti è un obbligo. Non basteranno le prestazioni, sarà necessario mettere in cascina punti decisivi per la salvezza. Nella prima di queste gare Prandelli dovrà fare a meno di Ambarat, vero pilastro di questa Fiorentina. L'ex Verona non sta sicuramente ripetendo gli standard altissimi della stagione trascorsa in riva all'Adige ma è elemento imprenscindibile della mediana gigliata: corsa, regia, rottura sono tutte fasi che passano attraverso i suoi piedi.

A sostituire Ambarat sarà Pulgar: il cileno sta vivendo una stagione difficile, sceso nelle gerarchie, dopo un anno da titolare anche se con poche luci, e dopo aver contratto il virus del Covid 19. Come affermato anche Prandelli nel post gara contro l'Inter le difficoltà di Erick derivano dai problemi di salute, con conseguenti problematiche di condizione e relativo calo motivazionale. Una positività al Covid durata quasi un mese, con lontanza dalla famiglia ha messo il numero 78 in difficoltà.

Ora però grazie al sostegno dei compagni e dello staff tecnico, che ha messo a disposizione di Pulgar un preparatore ad personam, il giocatore sta riprendedo forza e morale. Ora Pulgar è chiamato a prendere in mano le redini del gioco della Fiorentina, anche se nell'ultimo mercato la sua conferma è stata molto in bilico: seppur sottovoce è chiaro che Pradè fosse arrivato a Torreira Pulgar sarebbe stato lasciato partire, Cagliari e Pulgar avrebbero fatto carte false per averlo. Ma la Viola davanti al muro per l'uruguiano ha alzato le barricate su Pulgar.

Ora il mercato è passato e Pulgar deve dimostrare di valere la maglia viola!

 

foto da www.violanews.com

giovedì 4 febbraio 2021

Cambi obbligati

Domani sera a Firenze arriva l'Inter per l'anticipo del ventunesimo turno. È la terza volta in stagione che le due squadre si affrontano. Nelle due precedenti gare la Viola è sempre uscita con l'onore delle armi, con grandi elogi, ma zero punti e soddisfazioni. 

 All'andata sconfitta 4-3 nei minuti finali, dopo che l'allora Fiorentina di Iachini aveva sfoderato forse la partita più intrigante agli ordini del tecnico marchigiano. Solo un paio di errori di un Vlahovic acerbo vanificarono una prestazione quasi perfetta.

La seconda delusione è arrivata una ventina di giorni fa: ottavi di finale di Coppa Italia, questa volta con Prandelli. La Fiorentina tiene testa ad un'Inter arrivata al Franchi con qualche riserva, ma lo fa anche quando entrano i titolari. Una delusione certificata dal gol di Lukaku al 119' minuto che non permette a Dragowski e compagni di giocarsi l'accesso ai quarti ai rigori.

Domani sera Prandelli e la sua squadra saranno chiamati ad una prova maiuscola per fermare i nerazzurri concentrati sull'obiettivo scudetto. Mancheranno due elementi fondamentali, Milenkovic e Castrovilli. In difesa accanto a Pezzella, che deve assolutamente migliorare, ci saranno Quarta e Igor. Sulle corsie esterne per bloccare le fonti di gioco più importanti per Conte, Caceres a destra e Biraghi a sinistra. A centrocampo l'unico vero dubbio tra Pulgar e Borja Valero per completare il reparto con Bonaventura e Ambarat: il cileno pare in vantaggio. In attacco Ribery e Vlahovic, il vecchio e il bambino in edizione viola.
 
Sperando che non ci sia due senza tre...

lunedì 1 febbraio 2021

Il mercato non scalda l'inverno viola

 


La Fiorentina è in zona fredda... a meno quattro dalla parte sinistra della classifica, obiettivo minimo per una squadra che ad inizio stagione aveva il settimo monte ingaggi. Oggi si è chiuso il mercato invernale, alla Fiorentina sono arrivati Kokorin e Malcuit. Di contorno il giovane Maleh, che si aggregherà in estate, e Rosati che tornerà per la terza volta a fare il terzo portiere. 

Ci si aspettava di più, non c'è dubbio.

 La Fiorentina con l'addio di Chiesa aveva manifestato difficoltà in fase offensiva sulla fascia destra, saremmo piacevolmente sorpresi se


Malcuit, 30 minuti disputati totali in questa stagione a Napoli, riuscisse a dare una svolta. Prima dell'infortunio di un paio di anni fa poteva essere un profilo importante, ora qualche dubbio rimane.

In attacco ci si aspettava qualcuno di pronto, d'esperienza, da affiancare ad un Vlahovic, finalmente continuativo in zona gol, e a Kouamè per ora talento inespresso: è arrivato Kokorin, talento e fama, con riprova, da bad boy. Il russo a trent'anni per la prima volta esce dalla Patria per giocare in un club del continente: ci vorrà del tempo, ma a questa Viola ha a disposizione il tempo necessario? Una scommessa quella di Pradè, vediamo se sarà riscossa.

Questa volta Commisso è andato cauto rispetto al mercato dello scorso gennaio (Cutrone, Duncan, Agudelo, Kouamè, Amabarat, Igor, ricordate?), per non rimanere deluso o per non dare troppa fiducia a dirigenti e staff tecnico che il prossimo giugno potrebbero salutare. E finalmente si potrebbe ripartire con volti nuovi e con ambizioni, si spera, più forti.

"Italiano, così non va!": l'opinione di Grassia

Filippo Grassia decano del giornalismo sportivo italiano e curatore della popolare rubrica di Rai Radio 1 “La moviola? Guardiamola alla radi...