sabato 13 febbraio 2021

Una chiacchierata con... Stefano Cecchi

 

Oggi abbiamo il piacere di proporvi una nostra intervista esclusiva con Stefano Cecchi, firma de La Nazione, e opinionista radiofonico a Radio Sportiva e al Pentasport di Radio Bruno Toscana. A Stefano, che ringraziamo per la gentile disponibiità, abbiamo proposto alcune domande sulla Fiorentina, sua passione calcistica.

Secondo lei, perché la Fiorentina vive questo momento di difficoltà, nonostante Commisso abbia portato entusiasmo e anche investimenti?

Perchè il calcio è uno dei mestieri più difficili al mondo. Dove, per fortuna, i soli soldi non bastano ma serve anche capacità, talento, esperienza e molta fortuna.

Sul mercato appena concluso la Fiorentina si è affidata a due "scommesse"... sono i giocatori giusti o serviva altro?

Il problema credo non siano le scommesse. Kokorin è sicuramente una scommessa così come lo era anche Cutrone, ma le potenzialità del russo, a mio parere, sono maggiori. Malcuit stesso non ha doti minori di Lirola. Il vero problema è il non avere acquistato niente a centrocampo, dove un nome nuovo serviva non solo per sostituire Duncan ma per provare ad alzare la qualità in un settore dove spesso andiamo in difficoltà.

Prandelli ha fatto bene a tornare sulla panchina viola? Lo terrebbe ancora, magari in società?

Prandelli è un signore che sa di calcio e una persona perbene. Parliamo di una figura rara in quel mondo e perderlo sarebbe un errore.

Secondo lei, Nardella e Commisso troveranno un'intesa sul futuro del Franchi o la Viola andrà a giocare altrove?

 A oggi non mi sembrano esserci le premesse per un riavvicinamento fra i due. Ed è un peccato. Perchè per costruire uno stadio ovunque lo si voglia fare, serve per forza un’intesa fra chi dirige la Fiorentina e chi gestisce la cosa pubblica. I bracci di ferro infiammano l’anima ma non portano da nessuna parte. Se le cose restano così la vedo dura poter realizzare un nuovo impianto.

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